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Dopo più di 35 anni il nuovo polifonico Moog One - un "instant classic" Per la prima volta dal 1982 - anno in cui venne realizzato il Memorymoog - Moog Music presenta un nuovo sintetizzatore polifonico che ha tutte le caratteristiche per diventare in breve tempo un classico assoluto: Moog One. Dopo più di 35 anni ad Asheville hanno deciso di mettere in produzione la loro nuova ammiraglia con un investimento enorme in termini di ricerca e sviluppo per quello che è uno dei prodotti più attesi degli ultimi anni. Vista l'importanza del prodotto abbiamo dato in anteprima al massimo esperto della sintesi analogica in Italia, il Prof. Enrico Cosimi, tutte le informazioni per una recensione con descrizione dettagliata di Moog One che riportiamo qui di seguito.
Moog One è un sintetizzatore analogico polifonico tri-timbrico. Disponibile in configurazione a 8 e a 16 voci, ciascuna voce offre tre oscillatori analogici di nuovo design, due filtri analogici, una doppia sorgente di analog noise, un mixer con external input, quattro oscillatori a bassa frequenza, tre generatori d’inviluppo. Ogni sezione timbrica, delle tre disponibili (Synth 1, Synth 2 e Synth 3) può essere gestita da tastiera in modo split o layer, sfruttando le cinque ottave sensibili a dinamica e ad aftertouch; ogni sezione timbrica ha il proprio arpeggiatore e il proprio sequencer. Grazie a una joint venture tutta stelle e strisce, Moog One ospita una sezione effetti Eventide
Il cabinet è in legno di frassino, il pannello è in alluminio spazzolato e ospita 73 potenziometri e 144 interruttori, per il controllo diretto dei parametri più significativi. In aggiunta, ciascun modulo operativo è dotato di un interruttore "More" con il quale sintonizzare il display full color sui menu di parametri aggiuntivi.
Nel dominio analogico, ci sono diversi modi per generare i segnali audio attraverso oscillatori; i più comuni sono quello definito a rilassamento, che usa il ciclo di carica/scarica del condensatore per generare la rampa di partenza e quelli definiti triangle core, che partono da un’onda triangolare successivamente processata fino a raggiungere le altre forme d’onda. Moog One usa oscillatori Triangle Core. L’uscita di ciascun oscillatore di Moog One può essere miscelata nelle sue componenti triangolare e dente di sega, più una componente di onda impulsiva a simmetria variabile. Ben oltre i classici design analogici, la simmetria (cioè il rapporto salita/discesa) nell’onda triangolare e il ciclo di reset nell’onda dente di sega possono essere modulate in tempo reale per creare timbriche complesse e cangianti; la somma audio di tri/saw più pulse permette di rinforzare la fondamentale (nelle condizioni più semplici) o di creare suoni molto complessi difficilmente raggiungibili attraverso il classico design poly analogico. È disponibile la hard sync per forzare l’intonazione degli oscillatori 2 e 3 su quella del master oscillator 1; la sezione Ring Modulator può combinare i segnali di osc 1-2 o osc 2-3. Sono attivati tre bus di Wave Modulation, Frequency Modulation e Pitch Modulation (lin ≠ exp).
Ciascuna voce Moog One include una sezione di noise a doppia generazione, per miscelare due diversi contenuti energetici articolabili attraverso generatore d’inviluppo dedicato AD/AR. In questo modo, diventa possibile costruire timbriche con attacchi percussivi o turbolenze progressive.
Il mixer analogico diventa un potente tool di scultura timbrica se usato volutamente in saturazione. Riceve i segnali dei tre oscillatori, della sezione noise (o dell’eventuale external input collegato all’apparecchio) e del ring modulator. Ciascuna sorgente può essere indirizzata verso uno o tutti e due i filtri analogici disponibili.
Ci sono due filtri analogici disponibili in ciascuna voce di Moog One. Il primo è un multi-modo State Variable 12dB/Oct ben noto agli appassionati, che offre comportamento low-band-high-notch. Il secondo è l’altrettanto classico transistor ladder Moog, configurabile in 1-2-3-4 poli e tipologia low-high. I due filtri possono essere collegati in serie o in parallelo, possono essere bilanciati in livello di uscita, prevedono controlli dedicati di Cutoff e Resonance, con Link per la semplificazione del controllo simultaneo. Sono abilitati tre bus di modulazione per LFO 2 Amt, EG Amt, FM Amt con abilitazione indipendente SVF/Ladder.
Quattro oscillatori a bassa frequenza con ampia escursione. Possono essere assegnati a tutte le possibili destinazioni di modulazione, prevedono la sincronizzazione sul clock MIDI, con divisioni di clock, start delay, numero delle ripetizioni e tempo di fade in/fade out liberamente programmabili per LFO.
Tre generatori d’inviluppo indirizzabili: hanno configurazione Delay-Attack-Hold-Decay-Sustain-Release. Possono essere sincronizzati al clock esterno o a eventi decisi dal musicista, supportano il Loop Mode per la ripetizione condizionata o incondizionata, hanno time e level scaling sotto modulazione e offrono curve log-lin-exp selezionabili indipendentemente per ciascuno stadio.
Moog One gestisce le modulazioni col classico sistema sorgente-amount-destinazione in matrice display; per i collegamenti più veloci, è possibile lavorare direttamente sul pannello comandi attraverso tasti selezione sorgente e selezione destinazione.
Moog One prevede tre livelli diversi di trattamento audio: Synth Effect (ci sono tre unità timbriche Synth indipendenti nella macchina), Master Bus Effect e Eventide Reverb. Gli algoritmi disponibili comprendono: chorus, delay, phaser, bit reduction, vocoder, Eventide Reverbs (Black Hole, Shimmer, Plate, Room, Hall). Gli effetti possono essere applicati come Synth Effect o come Master Bus Effect: nel primo caso, lavorano sulle singole unità timbriche programmate in Synth 1, Synth 2, Synth 3; nel secondo caso, agiscono collettivamente su tutti e tre i possibili sintetizzatori. Il percorso audio del segnale rimane analogico e la sola sezione effetti prevede conversione AD/DA; quando l’effetto è disinserito, il suono è interamente nel dominio analogico.
La tritimbricità permette di gestire split, layer e stack fino a 48 oscillatori analogici. Ciascun sintetizzatore è dotato del proprio arpeggiatore, step sequencer e processore effetti. Il pannello comandi di Moog One può essere sintonizzato sull’unità timbrica desiderata (synth focus) attraverso tre tasti dedicati; se necessario, si può agire simultaneamente su due o tre sezioni timbriche dallo stesso comando di pannello (ad esempio, per aprire o chiudere il filtro di tutti e tre i suoni).
La tastiera sfrutta la meccanica Fatar TP-8S a 61 note (cinque ottave) con sensibilità alla dinamica e al channel aftertouch. Le wheel pitch e modulation sono di alluminio fresato e, al loro fianco, trova posto una Pad X/P sensibile al tocco.
Praticamente ogni modulo di pannello è dotato di un tasto triangolare More localizzato nell’angolo in alto a destra; premendolo, si sintonizza il display sui parametri di ciascun modulo che non trovano posto sul pannello comandi.
Il Preset salva i dati di tutti e tre i possibili layer timbrici, con i rispettivi dati di arpeggio, sequenza, effetti e modulazioni. L’apparecchio può memorizzare decine di migliaia di preset facilmente categorizzabili e annotabili; i preset possono essere condivisi attraverso porta USB. Fino a 64 Preset possono essere organizzati in un blocco Performance Set istantaneamente richiamabile attraverso configurazione di tasti Bank/Preset.
Lo User Space tiene conto non solo del Preset, ma anche delle configurazioni globali, del MIDI, delle configurazioni per i pedali e le porte analogiche di collegamento, il comportamento dei comandi di pannello, la luminosità dei LED, eccetera. È possibile salvare configurazioni multiple richiamabili a piacere e trasferibili su penna USB.
Premendo il tasto Snapshot, si cattura la configurazione timbrica elaborata al momento, senza ulteriori livelli di complessità operativa.
Sul pannello posteriore trovano posto 2 coppie di uscite audio assegnabili, 4 connessioni insert assegnabili, 2 ingressi per audio esterno con supporto XLR e ¼”. Le connessioni MIDI comprendono In, Out e Thru; è presente la connessione USB Type B per il MIDI e il trasferimento dati. Inoltre, sono disponibili 9 connessioni CV In e Out configurabili (per pedali, controlli e tensioni ricevute dall’esterno).
L’apparecchio è disponibile in versione 8 o 16 voci. Ad oggi, non è prevista la possibilità di uprgrade retrofit per passare da 8 a 16.
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